La collezione contiene un corpus di testi giuridici, storici, militari per un arco temporale risalente agli anni della Restaurazione (1814-1815) fino all'immediato secondo dopoguerra. In un periodo di più di un secolo si è formata una letteratura di tipo interdisciplinare con studi di antropologia, etnologia, linguistica e diritto che indagano su leggi, usi e credenze religiose delle popolazioni autoctone. Le terre coloniali italiane comprendevano un' estensione territoriale quattro volte più grande dell'Italia, in parte documentata nelle immagini fotografiche dell'epoca registrate con professionale distacco. Gli studi si avvalgono delle teorie organicistiche e neopositiviste dominanti per l'intera epoca storica, che vede la concorrente istituzione di cattedre universitarie di "diritto internazionale coloniale" a sostegno della legittimità della fondazione delle colonie. L'estensione ed uso di categorie giuridiche quali la definizione di terrae nullius o terrae poco sfruttate in segno di "arretratezza" servirono a dar vita ad nuovo assetto proprietario di demanio pubblico e terre acquisite da privati.
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